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Asma bambini: farmaci biologici nuova frontiera trattamento


Migliorano qualità vita e favoriscono potenziali risparmi SSN
Il trattamento dell’asma in età pediatrica, soprattutto nelle sue forme più gravi, ha visto emergere importanti novità negli ultimi due anni, con effetti positivi a livello clinico, sul benessere quotidiano di questi giovani pazienti e sui costi generali di gestione della patologia. “Oggi abbiamo a disposizione dei nuovi farmaci biologici, anticorpi che agiscono su specifiche fasi della flogosi asmatica, utilizzati anche nell’adulto ma che risultano particolarmente importanti in età pediatrica. Alcuni di questi farmaci sono autorizzati a partire dai 12 anni, altri dai 6 anni”. A illustrare le ultime novità sui farmaci per il trattamento dell’asma grave è Giorgio Piacentini, professore ordinario di Pediatria presso l’Università degli studi di Verona, intervenuto sul tema con una relazione al XXV Congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), in corso a Verona fino al 26 ottobre.

“I bambini e gli adolescenti che non hanno un controllo ottimale della loro asma sono pazienti per i quali in passato – ricorda lo specialista – avevamo a disposizione o dosi molto elevate di steroidi inalatori da somministrare per lunghi periodi o, come unica alternativa, il cortisone per bocca, per via sistemica. Una terapia che, soprattutto in età pediatrica, deve essere seguita con molta attenzione anche in relazione ai possibili effetti collaterali. I farmaci biologici che abbiamo a disposizione oggi – chiarisce Piacentini – sono molto interessanti perché colpiscono quegli interruttori attraverso i quali l’infiammazione scatena la malattia, colpiscono dunque l’infiammazione di tipo 2 quella che coinvolge gli eosinofili, tipica dell’età pediatrica molto più che nell’adulto. In età adulta, infatti, non ci sono farmaci per l’asma grave che possano agire su fattori specifici di malattia, mentre in pediatria abbiamo la possibilità di intervenire in modo molto selettivo sui meccanismi di malattia. Si tratta di opportunità di terapia molto vantaggiose – tiene a precisare l’esperto – prima di tutto in termini di riduzione di possibili effetti collaterali ipotizzabili con i corticosteroidi, dati a dosaggi elevati per lungo tempo”.


Fonte: askanews.it


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